Berna, 4 luglio 2018 – L’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) prende atto con delusione dello stato dei negoziati con l’UE su un accordo-quadro. Il Consiglio federale ha informato sulla situazione nella sua seduta di oggi. Il consigliere federale Ignazio Cassis non è stato in grado di annunciare alcun sensibile miglioramento a difesa degli interessi della Svizzera. Il Consiglio federale intende, entro fine agosto/inizio settembre 2018, sondare con i partner sociali e con i cantoni quanto le misure accompagnatorie decise dalla Svizzera – tutela dei salari e delle PMI – siano compatibili con l’ulteriore evoluzione delle attuali linee direttive dell’UE sui lavoratori distaccati. Si sta delineando che, alla fine, le linee direttive dell’UE in materia di lavoratori distaccati dovranno essere riprese. Incombe un accordo con i sindacati, secondo il quale i contratti collettivi di lavoro potrebbero essere dichiarati di obbligatorietà generale in maniera più semplice ed estesa. Ciò significherebbe che il mercato svizzero del lavoro sarebbe ulteriormente regolamentato a scapito dei posti di lavoro. Inoltre, un’eventuale ripresa dall’UE della tutela dei salari, rispettivamente delle relative linee direttive, significherebbe che la Svizzera rinuncia a una sua autonoma politica concernente il mercato del lavoro. Se l’accordo-quadro entrasse in vigore, la Svizzera sarebbe inoltre obbligata a riprendere automaticamente nuove normative UE sui lavoratori distaccati e sottoporre alla Corte di giustizia UE (CGUE) la tutela dei salari. Il che significa che, a scapito delle cittadine e dei cittadini svizzeri, la Svizzera cederebbe all’UE un ulteriore settore legislativo.
Fra l’altro, rimane aperto come dovrebbe funzionare la risoluzione delle controversie con il tribunale arbitrale, quale diritto sarebbe applicato e da quale istanza, e quale sarebbe il ruolo finale della CGUE. Considerando la grandezza del mercato interno UE e la relativa attività regolamentativa dell’UE, risulta subito chiaro che la CGUE assumerà un ruolo importante che contrasterà con la procedura legislativa e con la democrazia diretta, nonché con la giurisprudenza della Svizzera.
Il consigliere federale Ignazio Cassis e il segretario di Stato Roberto Balzaretti non si sono espressi sulla posizione di un accordo-quadro nell’ambito della sovranità e della democrazia diretta. L’affermazione del consigliere federale Cassis «le linee rosse sono interpretabili» non promette nulla di buono per gli interessi della Svizzera.
Per l’ASNI, la situazione non è cambiata. L’accordo-quadro è deve essere respinto.