Condurre la campagna per l’indipendenza: Alcune sfide attendono entro la fine dell’anno l’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI). Il 25 novembre 2018, le cittadine, i cittadini e i cantoni decideranno quale valore avrà la democrazia diretta per le prossime generazioni.
25 novembre 2018: autodeterminazione
Deve il diritto di partecipazione politica delle Svizzere e degli Svizzeri essere ceduto a burocrati, giudici e sacrificato sull’altare degli utili di grandi gruppi industriali internazionali? L’ASNI smaschererà le menzogne – condite di ricatti e minacce – degli avversari dell’iniziativa per l’autodeterminazione. Per la campagna si potenzieranno le azioni informative in strada e in rete, si punterà invece meno su costose azioni di PR.
Direttiva UE sulle armi
Il Consiglio degli Stati discuterà durante la prossima sessione autunnale l’applicazione dell’inutile direttiva UE sulle armi. L’ASNI presume che il Consiglio degli Stati, succube e timoroso dell’UE, riprenderà la direttiva UE sulle armi nella relativa legge svizzera. La votazione del 23 settembre 2018, dimostrerà che il parlamento di Berna non dà alcun peso all’autodeterminazione della Svizzera e che, a seguito dei ricatti e delle minacce di Bruxelles, è disposto rinunciare ai valori e alla libertà delle cittadine e dei cittadini svizzeri. L’ASNI intende sostenere e, se del caso a condurre, il referendum contro questa modifica di legge insensata, burocratica e imposta dall’esterno. Se non si rispetta più l’autodeterminazione, il vaso di Pandora del diritto imposto dall’UE sarà definitivamente aperto.
Accordo-quadro in contrapposizione all’indipendenza
L’ASNI continuerà la sua campagna d’informazione contro l’amministrazione imposta dall’UE, dimostrando che il cosiddetto accordo-quadro è il progetto più antidemocratico nella storia della democrazia diretta. Quest’accordo di annessione all’UE toglierà completamente alle cittadine e ai cittadini il diritto di partecipazione e di co-decisione politica. Non solo la protezione dei salari è minacciata, bensì anche il mercato del lavoro, la libertà di manovra delle PMI, la sicurezza delle istituzioni sociali, la legiferazione autonoma, la protezione della natura e delle alpi, la politica dei trasporti, l’indipendenza dei tribunali elvetici, le banche cantonali e l’approvvigionamento energetico.