«Il NO è catastrofico per la nostra qualità di vita!»
Berna, 27 settembre 2020 – L’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) prende atto che la maggioranza dei votanti e dei cantoni ha respinto l’iniziativa popolare «per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione). Si è persa così l’occasione di rinegoziare entro un ragionevole termine, rispettivamente arrestare l’esagerata immigrazione dallo spazio UE. Il Consiglio federale e la maggioranza del Parlamento si sono finora astenuti da qualsiasi azione volta a frenare l’immigrazione di milioni di persone. L’iniziativa contro l’immigrazione di massa, accettata da popolo e cantoni nel 2014, non è stata applicata. Anche se l’iniziativa per la limitazione non è riuscita, l’articolo 121b della Costituzione federale sancisce che l’immigrazione sia gestita autonomamente nell’interesse della Svizzera. Anche il NO all’iniziativa per la limitazione non modifica di una virgola questo mandato. Perché, secondo la Costituzione, l’immigrazione dall’UE deve essere controllata nell’interesse della Svizzera, altrimenti la pressione sul mercato del lavoro, sulle assicurazioni sociali e sull’ecologia continua ad aumentare senza tregua.
All’ASNI desta grande preoccupazione, che la regolamentazione del mercato del lavoro con le cosiddette misure d’accompagnamento, l’estensione delle assicurazioni sociali, fra l’altro con la rendita-ponte per gli over 60, e la continua ripresa di diritto UE, nuocciano alla competitività della Svizzera. Già oggi, le conseguenze sono gravi e di sicuro peggioreranno ancora: meno innovazione, meno posti di tirocinio, crescente disoccupazione e rincaro degli affitti, come pure dolorosi aumenti fiscali. Nonostante il rigetto dell’iniziativa per la limitazione, l’ASNI invita il Consiglio federale ad avviare con la Commissione UE dei negoziati sulla definizione della libera circolazione. L’accordo bilaterale obbliga i partner contrattuali, in caso di conseguenze negative della libera circolazione – fra l’altro la situazione dei lavoratori più anziani (Rendita-ponte!) – a tornare al tavolo dei negoziati con l’obiettivo di trovare delle soluzioni ai problemi.
Inoltre, l’ASNI è preoccupata dell’abbrutimento delle campagne di voto a danno della democrazia diretta. L’emarginazione degli argomenti a favore e la distruzione organizzata di manifesti propagandistici hanno raggiunto una nuova dimensione. L’ASNI ritiene vergognoso che il Consiglio federale e i media accettino senza eccepire questo modo indegno di fare politica.
L’ASNI ha condotto una campagna di voto basata sui fatti. Il rinvio della data della votazione da maggio a fine settembre a causa del coronavirus ha richiesto una grande volontà di resistere. L’ASNI è riuscita a raccogliere le necessarie risorse e a scatenare un impegno appassionato fra i suoi membri. La campagna di terrore e minacce del Consiglio federale assieme alla lobby dei grandi gruppi industriali Economiesuisse, ai sindacati e alle prevenute imprese editoriali ha sfruttato l’insicurezza creata nella popolazione dalla crisi del coronavirus. Gli avversari dell’iniziativa hanno alimentato la paura che un SÌ all’iniziativa avrebbe indebolito enormemente l’economia svizzera. Perfino delle rappresentanti del Consiglio federale non hanno esitato a ripetere intere litanie di menzogne. L’affermazione secondo cui un SÌ all’iniziativa per la limitazione avrebbe fatto perdere alla Svizzera l’accesso al mercato interno, era una bugia. Altrettanto fuorviante per i cittadini votanti, la denominazione “Iniziativa di rescissione”. Questo perfido inganno nei confronti della popolazione votante ha fatto credere alle cittadine e ai cittadini già insicuri, che, con un SÌ all’iniziativa, sarebbero caduti tutti gli accordi bilaterali con l’UE.
La rete formata da Consiglio federale, amministrazione federale, associazioni economiche, sindacati e media, con affermazioni sleali e talvolta rozze, questa volta ha avuto successo. Ciò non lascia presagire nulla di buono per il futuro dell’indipendenza, della democrazia diretta e della qualità di vita della Svizzera. L’ASNI è convinta che gli stessi attori cederanno ubbidienti alle pretese dell’UE di una rapida sottoscrizione dell’accordo-quadro, che sarebbe catastrofico per la sovranità svizzera.
L’ASNI combatterà la battaglia contro l’accordo-quadro con l’UE, assieme a degli alleati. Nello stesso tempo, l’ASNI dovrà riflettere su come la sovranità in politica migratoria possa essere riconquistata. L’applicazione delle norme in vigore sancite dalla Costituzione federale deve perciò essere di nuovo affrontata con forza. Perché con l’odierno NO, il problema dell’immigrazione esagerata non è risolto.
La battaglia principale dell’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) rimane l’impedimento di un’adesione all’UE. Su questo non è cambiato nulla, nemmeno con il NO all’iniziativa per la limitazione.
L’ASNI ringrazia tutte le forze costruttive che si sono impegnate e continueranno a impegnarsi disinteressatamente per il paese di opportunità Svizzera.