In occasione della 33a assemblea ordinaria dei membri dell’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) del 28 aprile 2018, il consigliere nazionale Lukas Reimann ha fatto il punto della situazione e illustrato quali sono le sfide a cui l’ASNI deve far fronte. Il presidente dell’ASNI ha ricordato ai circa 600 membri, sostenitori e simpatizzanti presenti che una dipendenza istituzionale della Svizzera dall’UE è inammissibile. Anche se il nuovo consigliere federale competente, Ignazio Cassis, tenta di vendere agli elettori l’accordo quadro come un allettante accordo di accesso al mercato, non cambierebbe nulla a livello di contenuto e di conseguenze per la legislazione svizzera e per la democrazia diretta. L’ASNI investirà i propri mezzi in questa lotta. Reimann ha spiegato inoltre che l’ASNI appoggerà attivamente il referendum contro l’attuazione dell’insensata direttiva dell’UE sulle armi. L’arma svizzera non è trattabile. L’ASNI si batterà altrettanto attivamente per l’approvazione dell’iniziativa per l’autodeterminazione. Si tratta semplicemente di non subordinare la Costituzione della Confederazione svizzera alle convenzioni internazionali e alle corti internazionali. Inoltre, è in pieno svolgimento la raccolta di firme per l’iniziativa per la limitazione. Il presidente dell’ASNI ha spiegato che i suoi contatti con la popolazione gli hanno fatto espressamente notare come proprio la generazione più anziana venga discriminata sul mercato del lavoro dalla libera circolazione delle persone.
Il relatore ospite di quest’anno, l’ex presidente della Repubblica Ceca, Václav Klaus, ha entusiasmato il pubblico. Con una coinvolgente relazione egli ha illustrato gli avvenimenti nella Repubblica ceca dopo la fine della dittatura comunista. Il suo popolo voleva diventare finalmente un normale paese europeo che potesse vivere nella libertà e nel benessere. Purtroppo non riuscì a spiegare ai suoi cittadini che Unione europea non significa automaticamente Europa. Oggi deve constatare che dopo l’ingresso del suo paese nell’UE ci si trova di fronte a una grande disillusione. L’UE non ha portato la tanto auspicata libertà politica. La Repubblica ceca ha chiaramente perso sovranità. Klaus ha usato parole dure contro la politica migratoria dell’UE. Proprio il governo tedesco Merkel è fortemente responsabile di queste condizioni di miseria. La colpa non sarebbe dei migranti, bensì dei falsi segnali che l’Europa invia. La cultura dell’accoglienza sarebbe una farsa. La linea Parigi-Berlino cerca di cancellare gli stati nazionali, di centralizzare e «uniformare» l’Europa. Questo porterebbe inevitabilmente a una minor democrazia, le popolazioni sarebbero escluse dall’élite UE. Inoltre, il sistema Schengen – nessun controllo al confine – favorirebbe ulteriormente l’immigrazione. Non è nel terrorismo che Klaus vede la minaccia più pericolosa, bensì nella relativizzazione e nella distruzione dei valori europei. Ecco perché la Svizzera libera e indipendente è una forte ispirazione per la Repubblica ceca.
Nell’esercizio 2017 l’ASNI ha raccolto più di 1 milione di franchi tra quote dei membri e donazioni. Tuttavia, l’ASNI intende condurre un rigoroso programma di risparmio in modo da avere a disposizione ancora più fondi per le imminenti battaglie politiche. Il capitale proprio ammonta a circa 1,4 milioni di franchi. In questo contesto l’assemblea dei membri ha approvato un aumento delle quote associative. Il consiglio direttivo si è posto l’obiettivo di esaminare la sua composizione in termini di personale e di accogliere maggiormente donne e uomini più giovani nei vari organi. Il presidente, il consigliere nazionale Lukas Reimann, ha però sottolineato che nella sua lotta comune l’ASNI riunisce tutte le generazioni. Il vicepresidente dell’ASNI, il consigliere nazionale Luzi Stamm, ha dichiarato prima della sua elezione di riconferma che nel 2019 cederà la sua carica. Il membro del consiglio direttivo Christoph Stampfli ha apprezzato l’impresa politica di Luzi Stamm, si è però messo a disposizione come candidato per la vicepresidenza. La sua argomentazione era quella di dover rinnovare rapidamente il personale del consiglio direttivo. Ma l’assemblea dei membri ha confermato chiaramente Luzi Stamm nella sua carica.
Per il Ticino è stato nominato vicepresidente dell’ASNI il consigliere nazionale Marco Chiesa.
In occasione della sua 33a assemblea dei membri l’ASNI si è mostrata fiduciosa di poter portare avanti con successo la sua lotta per una Svizzera indipendente, libera e basata sulla democrazia diretta e neutrale.