Ma i turbo europeisti sono vicini alla meta.
Conoscete i punti fermi dell’accordo d’integrazione nell’UE?
L’UE pretende
L’UE vuole che la Svizzera riprenda automaticamente le sue leggi, attuali e future. Con ciò i giudici dell’UE decideranno che cosa la Svizzera dovrà fare. Se la Svizzera non sarà d’accordo, allora incomberanno su di essa ripicche e addirittura azioni punitive. Tutto ciò sarà confezionato in un cosiddetto «accordo quadro istituzionale » che sottometterá la Svizzera all’UE con gravi conseguenze per il popolo svizzero.
Colpo di stato a rate
L’UE vuole così che la Svizzera si leghi alle sue istituzioni. Ciò significa, concretamente, che la Commissione UE a Bruxelles e i giudici UE a Lussemburgo detteranno le condizioni. La nostra democrazia diretta, ammirata nel mondo intero, diventerà un museo a cielo aperto. Le leggi UE dovranno essere riprese dalla Svizzera senza se e senza ma.
Mancanza di correttezza e di trasparenza
La Berna federale vuol nascondere la verità affermando che l’adesione all’UE non sarebbe più in discussione e che con un accordo d’integrazione si rinnoverebbe soltanto la via bilaterale. Sembra seducente, ma in realtà, sarà la fine dei rapporti bilaterali fra partner a parità di diritti. In futuro l’UE ordinerà e la Svizzera obbedirà.
Quando la Berna federale parla del «rinnovamento della via bilaterale», si tratta in effetti della fine dei rapporti bilaterali fra partner aventi pari diritti.
L’accordo è pronto
Politici, diplomatici e media affermano che l’accordo d’integrazione – spesso chiamato anche accordo quadro – non sarebbe ancora maturo per l’attuazione, ma la Berna federale e Bruxelles hanno da tempo deciso gli obiettivi comuni del negoziato. E dopo 15 cicli di negoziati, i punti contrattuali importanti sono ormai stati ampiamente definiti.
La via bilaterale sarà resa impossibile
Da secoli, la Svizzera autonoma e neutrale tutela i propri interessi con accordi a due, ossia bilaterali. Ciò che l’UE pretende ora, distruggerà l’efficace politica estera e commerciale federale. Il popolo svizzero e i cantoni perderanno il loro diritto di partecipazione. Perfino degli accordi negativi per la Svizzera, come la libera circolazione delle persone, non potranno più essere messi in discussione. Perché i giudici UE ne ordineranno l’applicazione secondo leggi UE.
Il popolo ne pagherà le conseguenze
Se Bruxelles stabilisce unilateralmente le condizioni, la Svizzera diventerà una colonia, ciò significa:
- Tacere e obbedire.
- Riprendere le insensate leggi UE.
- Recare danno alla nostra competitività e ai nostri posti di lavoro.
- Sacrificare il nostro benessere a favore di un’incontrollata immigrazione dall’UE.
- Cedere la nostra sicurezza e la nostra stabilità ai tecnocrati dell’UE.
- Abbandonare la tutela dell’ambiente e degli animali.
- Versare ancora più denaro nel pozzo senza fondo UE.
- Disarmo delle cittadine e dei cittadini.
Chiaramente antisvizzero
- I negoziati hanno luogo a porte chiuse.
- Giochi di parole dissimulano la verità.
- La Berna federale e Bruxelles conducono dei giochetti tattici: quando dovrebbe avere luogo la votazione popolare? Si deve per forza ricorrere a una votazione?
- Perché la Berna federale rifiuta il dibattito democratico e non rende pubblico l’accordo?
Tutto ciò è antisvizzero. Perciò: integrazione nell’UE, mai!
Per la via bilaterale.
NO all’integrazione nell’UE.
Lettera UE: Brief-Barroso-20120615-Unterzeichnet_fr
Traduzione in italiano:
«Il Consiglio federale sottolinea che l’intenzione dell’UE è quella di inserire nell’accordo quadro un meccanismo che preveda la ripresa obbligatoria delle norme UE.»
«... a includere, nell‘accordo UE-Svizzera, l‘obbligo di tener conto dell‘interpretazione data dalla Corte di giustizia dell‘UE delle rispettive leggi.»
Volantino: flyer_ital_web e video: