Il governo borghese-conservatore democraticamente eletto in Polonia ha limitato l’influsso della Corte costituzionale polacca sulle attività del parlamento e del governo. La Commissione europea, l’organo esecutivo dell’Unione europea, ha intimato alla Polonia un ultimatum. Frans Timmermans, 1° vicepresidente della Commissione, ha minacciato – qualora il governo polacco non ristabilisca lo Stato di diritto – di far perdere alla Polonia il diritto di voto dei vari gremi UE, nonché il blocco dei pagamenti dei fondi d’aiuto UE. La reazione di Varsavia non s’è fatta attendere. Per queste ingerenze e minacce dell’UE non esiste alcuna clausola negli accordi UE. Inoltre: “In Olanda – patria del commissario UE responsabile, Frans Timmermans – non esiste nemmeno una Corte costituzionale”. La Commissione UE pone apparentemente lo Stato di diritto al di sopra della democrazia. Il governo polacco può essere destituito democraticamente in occasione delle prossime elezioni. Lo Stato di diritto può essere interpretato a piacimento. Se si vuole, allora anche una dittatura può essere conforme allo Stato di diritto, ma non è democratica.
Gli Stati UE Spagna e Portogallo hanno nel 2015 di nuovo mancato gravemente i loro obblighi di contenimento del deficit. Il deficit statale in Spagna ammonta al 5,1% e in Portogallo al 4,4% del prodotto interno lordo. I criteri di Maastricht permettono al massimo il 3%. Tuttavia, la Commissione UE non vuole punire entrambi i contravventori con le previste ammende pecuniarie. Quindi, questo tirare avanti alla meno peggio potrà continuare a danno dell’economia, dei posti di lavoro, eccetera.
In Turchia, il repulisti va avanti senza tregua. I diritti fondamentali quali quello di opinione, di riunione e la libertà di viaggiare sono stati di fatto aboliti. Per l’UE non è un problema, apparentemente ciò è del tutto conciliabile con il suo concetto di Stato di diritto. Dopotutto, la Turchia è un importante partner strategico per l’UE…
Il presidente della Commissione UE Juncker ha nominato il francese Michel Barnier capo-negoziatore per i colloqui con la Gran Bretagna inerenti all’uscita di quest’ultima dall’Unione. Osservatori di parte vi vedono un forte segnale da Bruxelles affinché il Francese “rovini un po’ la festa” ai Britannici. Si è tentati di guardare un indietro nella storia: Trafalgar, Waterloo… …
Conclusione: accecata dalla superata e fallita ideologia della grande Europa, la Commissione UE agisce in modo arbitrario e incoerente ignorando, anche dopo Brexit, le decisioni democratiche e il malcontento delle cittadine e dei cittadini europei.
1. agosto 2016 in Svizzera: Arbitrio UE, Ingerenze-UE, Diktat-UE, Minacce-UE, Ricatti-UE, Integrazione illimitata nell’UE? NO, grazie.