L’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) prende atto che il consigliere federale Ignazio Cassis sarà a capo del Dipartimento federale degli affari esteri.
L’ASNI conferma la sua richiesta che in politica estera si abbia finalmente a smetterla con l’attivismo e che s’investano più sforzi nella difesa degli interessi dell’indipendente e neutrale Svizzera. Ciò significa, in concreto, che le trattative su un’integrazione istituzionale nell’Unione europea («Accordo-quadro») devono finire. Il pagamento di altri miliardi di coesione all’UE, senza concrete concessioni da parte di quest’ultima (accesso al mercato, abolizione della clausola ghigliottina, abrogazione della libera circolazione delle persone con l’UE) è fuori questione per l’ASNI. Solo per attirarsi la benevolenza di Bruxelles e per sedurre il presidente della Commissione europea Juncker, non deve essere speso a fondo perso il denaro dei contribuenti. Il nuovo ministro degli affari esteri deve ripensare e correggere la politica di sottomissione finora condotta dal Consiglio federale. A questo scopo, occorre anche che nel DFAE si abbandonino le decisioni personali e che si nominino delle personalità in grado di difendere all’estero gli interessi delle Svizzere e degli Svizzeri. Occorrono fatti, non vuote parole! L’ASNI sosterrà il consigliere federale Cassis nel tentativo di preservare l’autonomia e la neutralità del paese. Ma l’ASNI continuerà anche a combattere una politica mirante a mercanteggiare la sovranità e la democrazia diretta della Svizzera con potenze e giudici stranieri.