Berna, 13 marzo 2018 – Il Consiglio degli Stati respinge l’iniziativa per l’autodeterminazione senza opporvi un controprogetto. L’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) critica le argomentazioni degli oppositori. Parlare di un attacco ai principi fondamentali dello Stato e ai diritti umani è disonesto, propagandistico e rasenta la calunnia nei confronti delle cittadine e dei cittadini che hanno sottoscritto l’iniziativa popolare. Ancora più impudente è la motivazione secondo cui il ristabilimento del collaudato ordine precedente che dava il primato alla Costituzione federale rispetto al diritto internazionale, danneggerebbe la piazza economica. Inoltre, rinfacciare agli iniziativisti che l’iniziativa non porterebbe ad alcuna soluzione, non è costruttivo. Subordinare la Costituzione e il diritto nazionale al diritto internazionale e a tribunale stranieri è un attacco alla democrazia diretta della Svizzera. Il Consiglio federale, l’amministrazione federale e la maggioranza del parlamento hanno finora trascurato di discutere il futuro della democrazia diretta allo scopo di consolidare i diritti di partecipazione politica delle cittadine e dei cittadini. Ci si chiede perché. Dalla Berna federale si avanzano solo proposte per, per esempio, rendere più difficile il lancio di un’iniziativa popolare federale o per poterla dichiarare irricevibile. La decisione del Consiglio degli Stati è un ulteriore segnale d’allarme. L’ASNI vede a rischio la separazione dei poteri e la posizione del sovrano. Sempre di più, la democrazia diretta viene messa all’angolo dall’amministrazione e dai tribunali. L’ASNI si oppone a tutto ciò, e sosterrà senza compromessi l’iniziativa per l’autodeterminazione.