Discorso enunciato dal Coordinatore della sezione ticinese dell’ASNI, Mauro Damiani, in occasione della 3a Festa dell’indipendenza organizzata dall’ASNI per il 23° Anniversario del NO della Svizzera allo SEE 4 dicembre 2015 Care e cari membri dell’ASNI, amici, simpatizzanti, graditi ospiti e stimati relatori, benvenuti nella Capitale. Perché siamo qui questa sera? Siamo qui per festeggiare e ricordare quel memorabile 6 dicembre del 1992, quando il 50,3% degli aventi diritto di voto si espresse contro l’entrata della Svizzera nello Spazio Economico Europeo (quella istituzione sulla … [Leggi di più...]
Applichiamo la volontà del popolo, prendiamo finalmente in mano noi l’immigrazione!
Come ha comunicato il comitato d’iniziativa “Fuori dal vicolo cieco”, le 100'000 firme necessarie sono state raccolte. Questa iniziativa vuole semplicemente stralciare dalla Costituzione federale l’„articolo sull’immigrazione di massa” approvato dal popolo svizzero il 9 febbraio 2014. Per l’ASNI è chiaro: non è solo dal 9 febbraio 2014 che la Svizzera si trova in un vicolo cieco. È la Berna federale che, con l’introduzione dell’immigrazione libera, ha condotto la Svizzera in un vicolo cieco. Un’immigrazione non più gestibile, con un saldo netto di oltre 80'000 persone l’anno, ha delle … [Leggi di più...]
Alla 30esima assemblea generale dell’ASNI
Mauro Damiani, coordinatore Sezione Ticino Christoph Blocher, intervenendo in qualità di relatore all’Assemblea Generale ordinaria del 2 maggio, ha ricordato come nel 1986, con Otto Fischer, decisero di dare vita al “Comitato d’azione svizzero contro l’adesione all’ONU”. L’obiettivo di allora era quello di impedire che uno dei primi attacchi perpetrati contro il Popolo Sovrano da parte di un già inadeguato Consiglio federale, potesse avere successo, a discapito del benessere della popolazione. Il 16 marzo di quell’anno, il popolo decretò in votazione popolare che la Svizzera non … [Leggi di più...]
La Svizzera si arrende all’Italia
Ancora una volta, il Consiglio federale ha capitolato di fronte a potenze straniere. La sottoscrizione dell’accordo fiscale con l’Italia è un’ulteriore genuflessione della nostra ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf. Non c’è stato accordo sull’imposizione troppo attrattiva dei frontalieri. Niente di concreto è stato deciso circa la cancellazione della Svizzera dalle liste nere dell’Italia. Un accesso delle banche svizzere al mercato italiano non è stato raggiunto - e continuerà a essere impedito dagli istituti finanziari italiani. Un risultato vergognoso per dei negoziati … [Leggi di più...]
Gripen: Colmare la lacuna
L’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) ha preso atto della decisione popolare inerente all’acquisto del Gripen. Durante la campagna di voto, purtroppo, l’ASNI e i suoi compagni di lotta non sono riusciti a comunicare efficacemente la necessità dell’acquisto del Gripen. È spiacevole che gli oppositori dell’esercito siano riusciti a far credere alla popolazione che l’importo previsto per il fondo-Gripen potrebbe essere risparmiato e speso per necessità sociali. Perché non è così! Con la rinuncia alla sostituzione della flotta di Tiger si crea una lacuna nella sicurezza. … [Leggi di più...]
Ecco 10 motivi perché la Svizzera ha bisogno del Gripen
La Svizzera ha il compito di provvedere alla sicurezza della popolazione e del paese. La Svizzera è neutrale, non può delegare la sua sicurezza a potenze straniere. Senza l'aviazione militare diventeremo un giocattolo in mano alle grandi potenze. La sicurezza garantisce pace, libertà, stabilità politica e prosperità. Il mantenimento e l'affermazione della nostra sovranità nei cieli sono un compito chiave dell'aviazione militare elvetica. L'indebolimento sistematico dell'esercito ha fatto sì che la sicurezza dello spazio aereo svizzero dipendesse sempre più dall'estero. Bisogna … [Leggi di più...]
È pericolosa la democrazia diretta?
Durante la sua visita in Svizzera, il presidente della repubblica federale tedesca Joachim Gauck ha osservato che: “La democrazia diretta può racchiudere dei pericoli, quando i cittadini sono chiamati a decidere su temi di grande complessità”. Tali affermazioni non solo irritano, ma dimostrano anche quale valore possano avere le cittadine e i cittadini in uno Stato. Forse che la Germania, con la sua democrazia rappresentativa va meglio? Se un uomo di Stato nutre dubita che il popolo sia in grado di trattare dei temi complessi, ci si chiede allora chi decide le guerre, chi agisce contro la … [Leggi di più...]