Lukas Reimann, Consigliere nazionale, presidente ASNI:
Un anno ricco di eventi sta per concludersi. Il 31 agosto 2018, dopo una breve attività di raccolta, abbiamo potuto presentare, insieme all‘UDC, l‘iniziativa popolare «Per un‘immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)» con 116‘139 firme. Il risultato dimostra che l‘immigrazione è motivo di grandi preoccupazioni. E, come previsto, il Consiglio federale respinge l‘iniziativa. Il referendum contro la direttiva UE sulle armi promosso dall‘ASNI è stato avviato a metà ottobre. L‘inutile direttiva UE non impedisce gli attacchi terroristici. Ma criminalizza il popolo svizzero. E attacca la nostra sovranità e democrazia diretta. Necessita ancora di firme! Si prega di rinviare i moduli per le firme compilati, in tutto o in parte, prima di Natale. La Berna federale mostra una politica estera spaventosamente poco trasparente. Il 10–11 dicembre 2018, a Marrakech, il Consiglio federale ha voluto firmare il Patto sulla migrazione dell‘ONU senza troppo scalpore. Un mostro burocratico che è estremamente pericoloso per l‘indipendenza e la prosperità della Svizzera. Il 20 novembre 2018 abbiamo presentato alla Cancelleria federale la petizione «Stop al Patto ONU della migrazione», lanciata in poco tempo con oltre 16‘000 firme. Lo stesso giorno il Consiglio federale ha deciso di non recarsi a Marrakech e di attendere prima il dibattito parlamentare. Un successo parziale. Purtroppo il Parlamento non ha avuto il coraggio di sottoporre questo patto a una votazione popolare. Il Consiglio federale probabilmente firmerà il patto, nonostante l‘opposizione presente. Tuttavia, dobbiamo opporci a ulteriori rivendicazioni dell‘ONU, ossia il Patto delle Nazioni Unite per i rifugiati. Quest‘ultimo è caratterizzato dallo stesso spirito del Patto della migrazione: equiparazione nella pratica degli immigrati e dei rifugiati ai cittadini nativi nella sfera sociale e sul mercato del lavoro. Il cambiamento climatico è una nuova ragione per la fuga. L‘ONU intende inoltre lanciare campagne di reinsediamento in grande stile. Questo significa ancora più immigrazione. Insomma bisogna stare zitte e pagare!.
Il 7 dicembre 2018 – a 26 anni dal no al SEE – il Consiglio federale ha presentato l’accordo quadro dell’UE. Il Consiglio federale vuole l’accordo con o senza procedure di consultazione in Svizzera. Si sottomette al diktat dell’UE. Accetta l’adozione automatica del diritto comunitario e il controllo della nostra legislazione da parte dei giudici dell’UE. Pura sottomissione! L’indipendenza viene abbandonata nelle aree centrali e la democrazia diretta viene di fatto sospesa. La Corte di giustizia dell’UE decide su tutte le questioni importanti; i tribunali arbitrali sono delle vere e proprie marionette. Prima o poi i cittadini dell’UE saranno equiparati ai cittadini svizzeri. L’attacco alle nostre istituzioni sociali e al nostro benessere è iniziato. L’accordo quadro deve essere fermato.
Abbiamo la forza. Siete stati proprio voi, cari membri, sostenitori e simpatizzanti, a dimostrarlo in modo impressionante quest‘anno. Grazie mille. Vi auguro di trascorrere delle serene festività e un felice anno nuovo.
Lukas Reimann