Prosegue la violazione costituzionale.
Il Consiglio nazionale respinge l’«iniziativa per la limitazione».
Il 16 dicembre 2016, una maggioranza del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati non ha dato seguito al requisito principale previsto dall'articolo 121a della Costituzione – «La Svizzera gestisce autonomamente l'immigrazione degli stranieri». Ciò non solo ha violato la Costituzione, ma ha anche ignorato la volontà politica, democraticamente espressa, degli elettori e dei Cantoni. Il Parlamento ha sacrificato la democrazia diretta al ricatto ghigliottina di Bruxelles – risoluzione degli Accordi bilaterali 1. La genuflessione di fronte all'UE ha massacrato la democrazia svizzera. Per questo motivo l’ASNI, insieme all'UDC, hanno lanciato l'iniziativa popolare «Per un’immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)». Il Consiglio nazionale ora respinge l'iniziativa popolare. Le argomentazioni sono note. Il dibattito ha dimostrato, ancora una volta, quanto grande sia il disagio della classe politica rispetto alla democrazia diretta.
I dipendenti svizzeri pagano il conto.
La rendita transitoria proposta dal Consiglio federale per gli anziani che hanno esaurito il diritto alle indennità e che perdono il lavoro a causa dell'immigrazione dimostra che, nella Berna federale, si è disposti ad avvilire i dipendenti svizzeri e a sacrificarli al mercato del lavoro dell'UE. Tali avventure a livello di politica finanziaria peggiorano ulteriormente la competitività della Svizzera.
«Brexit svizzera».
La nuova dichiarazione della consigliera federale Karin Keller-Sutter, secondo cui un sì all’iniziativa per la limitazione equivarrebbe alla «Brexit svizzera», resta incomprensibile. Evidentemente la consigliera federale vuole, con queste parole vuote, diffondere la paura. Il confronto con la Brexit non ha nulla a che fare con la realtà. A differenza della Gran Bretagna, la Svizzera ha in essere un accordo di libero scambio con l’UE, che non ha nulla a che vedere con la messa in discussione dell’immigrazione illimitata e gravida di conseguenze. L’ASNI ha già avviato in estate i preparativi per la campagna elettorale La votazione si terrà presumibilmente il 17 maggio 2020.
Mantenimento delle Forze aeree.
L'ASNI si compiace del sì del Consiglio degli Stati all'acquisto di aerei per il mantenimento delle Forze aeree svizzere. In quanto Paese sovrano e neutrale, la Svizzera ha il compito e il dovere di sorvegliare il proprio spazio aereo autonomamente. In considerazione della situazione geostrategica, l'ASNI si attende un acquisto rapido. Esso deve anche essere collocato in un quadro di politica estera. Un «memorandum of understanding» con gli eventuali fornitori provenienti dagli Stati membri dell'UE deve garantire che vengano meno le crescenti pressioni esercitate di recente sulla Svizzera, la sua democrazia diretta e la sua piazza finanziaria.
L’ASNI si opporrà a un referendum contro le Forze aeree con ogni possibile mezzo a sua disposizione.
Accordo quadro con l’UE: Consiglio degli Stati senza coraggio.
Il Consiglio degli Stati vuole continuare il percorso fallimentare dei negoziati per un accordo quadro con la Commissione europea. Con 37 voti favorevoli e 5 contrari, ha respinto una mozione di Peter Föhn (UDC/SZ). Per Föhn, l'adozione obbligatoria del diritto e della giurisprudenza dell'UE, richiesta dall'UE, è incompatibile con l'articolo concernente lo scopo della Costituzione federale: «La Confederazione Svizzera tutela la libertà e i diritti del Popolo e salvaguarda l'indipendenza e la sicurezza del Paese». La mozione Föhn ha chiesto di rinunciare a tutti gli accordi bilaterali e multilaterali con altri Paesi che chiedono un recepimento obbligatorio del diritto.
Ignoranza o fake-news.
Spaventose sono l'ignoranza o le fake news comunicate dai turbo-europeisti. Secondo i rappresentanti del PLR, l'accordo quadro riguarda solo cinque trattati rilevanti dal punto di vista economico. A quanto pare, è sfuggito loro che l'accordo esige che tutti i futuri «accordi sul mercato interno» e l'importante accordo di libero scambio del 1972 siano assoggettati alla camicia di forza dell’UE con la sua clausola ghigliottina ricattatoria (articolo 22). Il mandato principale dell'ASNI è diventato l’impedimento dell'accordo quadro con l'UE.
Protezione del clima – foglia di fico per centralismo, vincolismo e tasse.
L'ASNI teme che la competitività, il benessere e la sicurezza dei posti di lavoro della Svizzera vengano drasticamente peggiorati col pretesto della protezione del clima. La Svizzera continuerà a perdere terreno a livello internazionale a causa delle disposizioni adottate e attese, del crescente vincolismo dei cittadini e del commercio sul piano burocratico, nonché delle nuove tasse e imposte.
Conclusione
- Il Consiglio nazionale continua a violare la Costituzione e respinge l’«iniziativa per la limitazione».
- La consigliera federale Keller-Sutter parla di «Brexit svizzera» distorcendo i fatti.
- Il Consiglio degli Stati dice di sì al mantenimento delle Forze aeree svizzere.
- Il Consiglio degli Stati prosegue il percorso fallimentare dell'accordo quadro con l'UE.
- Col pretesto della protezione del clima, viene minacciata la competitività della Svizzera.
- A conti fatti, per la Svizzera i risultati della sessione autunnale 2019 delle Camere federali sono preoccupanti.
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